
Questo racconto è stato in modalità “bozza” esattamente per 10 e mesi mezzo; più della gravidanza, davvero tanto tempo. Raccontare ciò che è successo quella notte è così emozionante e magico e descriverlo è molto complicato! Troppe le cose da ricordare…

(L. Braibanti)
“Il parto è la cosa più naturale di questo mondo, ma lo abbiamo dimenticato. Ed è diventato alla stregua di una malattia, dove i medici, gli infermieri, i macchinari e gli anestesisti sono gli attori e la donna è convinta di doversi affidare a loro.
La cosa che spaventa di più è il dolore, ma il dolore è funzionale al travaglio: serve alla donna per farle capire che è giunto il momento, serve per farla muovere nella posizione più consona all’uscita del bambino, serve a rilasciare ormoni fondamentali, quali ossitocina, endorfine, prostaglandine e serve a rafforzare la fiducia in sé che ha la donna. Serve insomma a fare in modo che tutto fili per il verso giusto.
Quando la gravidanza è fisiologica, il travaglio e il parto non dovrebbero spaventare. Lasciamo che la medicina sia una spettatrice pronta a intervenire solo in caso di effettivo bisogno. Accettiamo invece l’intervento del nostro partner, l’unico che può effettivamente collaborare, facendo da sostegno fisico e morale.
Madre, padre e figlio, insieme dal concepimento, insieme durante la nascita: gli unici veri attori di quello che è il miracolo della vita.” Val – Natural Parenting.it
Abbiamo così scelto di farci seguire da due ostetriche libere professioniste, Alessandra ed Emanuela (ci piacevano entrambe per ragioni diverse) ma che non avevano mai lavorato insieme ma hanno accettato la sfida e nel frattempo che la panza cresceva insieme ad altre 3 ostetriche genovesi hanno deciso di unirsi e creare la cooperativa Le Maree così hanno deciso di seguirmi in tre (si aggiunta con il tempo ancheTeresa) per lavorare insieme, da subito!

Ho avuto paura, dicevo prima, si, di finire in ospedale, alla 40esima e 41esina settimana ho eseguito due monitoraggi e ho avuto due episodi con lo stesso ginecologo (che sfiga) che hanno violato la mia persona, invece di ascoltare, giudicava e mi diceva che non potevo scegliere se farmi visitare e che se fossi dovuta andare all’ospedale a partorire, il Lotus Birth me lo sarei scordato perchè pericoloso, che sarebbe andato sicuramente qualcosa storto (peccato che avevo già accordi presi con neonatolo dello stesso ospedale proprio per fare il parto integrale anche li, eventualmente) Pericoloso!? Ma la natura è così matta!? Informarsi meglio.. no, eh!?? In più cosa pensa di scrivere nella cartella che avevo aperto nell’ospedale di riferimento ( per un eventuale trasferimento) !!Gravidanza a rischio!!… non ho parole, davvero, anzi si, parole che si sono trasfomate in segnalazione, scritta ed inviata!
Beh, fatto sta che ero arrabbiata, i giorni passavano e mi sentivo uno yogurth in scadenza.. ma non si può!?!? I bambini nascono quando sono pronti, mica quando lo dice un calcolo matematico.. e su dai!! Nonostante dessi fiducia alla natura desideravo l’arrivo delle contrazioni per riuscire nel mio intento, partorire a casa, con i miei tempi e i suoi tempi; se fossi stata seguita dall’ospedale a 41+3 mi avrebbero indotto il parto.. ma perchè? spiegatemi perchè? Io stavo benissimo e il piccolo/a ancora meglio.. quindi? perchè questa fretta? troppa voglia di aver il controllo su tutto! Ok, avrei potuto firmare e dire NO, aspettiamo… ma che fatica, deve essere tutto una lotta? Anche in questo momento così sacro? Eh no!

“Menomalechehosceltocasacomeluogodelparto” mi ripetevo come un mantra ^_^
Chiesi aiuto anche a Veronica , di “L’Albero delle Stelle – la via spirituale per genitori e figli.” che mi fece una seduta reiki per darmi energie positive e smuoverle nel verso giusto! Mi disse che Hera aveva un’aurea molto grande e che le sue energie erano belle forti… ero io che dovevo concentrami su di me e il nostro momento; decidere di lasciarmi andare DEL TUTTO e non solo a parole 😉 Anche il Reiki a distanza ho ricevuto, da Marco Fossati, un ragazzo molto sensibile che ringrazio molto ^_^
Ma il momento non arrivava mai e così mi sfogai nuovamente con le ostetriche, raccontandogli cosa stavo provando, le mie paure, ma loro mi rassicuravano sempre, erano tranquille, mi dicevano di non pensarci, di staccare ( dal mondo Facebook sopratutto) e il momento sarebbe arrivato… è andò proprio così!
Sparì dal web, fu così strano che le persone che stavano seguendo la mia gravidanza dall’inizio si stavo domandando..sarà mica arrivato il grande giorno tanto atteso? eh….
Ebbi una giornata intera di prodromi, contrazioni di preparazione, ero felice perchè sapevo che da li a poco sarebbe successo qualcosa di maestoso! Emozioni forti dentro di me…. un misto tra agitazione e felicità!
Con tre donne stavo avendo contatti via whatsup, tre grandi donne ( Eleonora, Marcella e Vincenza) che mi hanno incoraggiato e aiutato molto… a volte bastano poche parole per darti la carica!
La sera prima sentì via skype anche Monica, una meravigliosa donna e amica romana che è stata con me Gaetano e il cucciolo/a a pregare.. si a pregare, chi mi conosce sa che non sono religiosa ma.. ho una grande carica spirituale, quella si, devo solo capire come indirizzarla al meglio, tempo al tempo! Una preghiera nella nostra piccola sala, io seduta sul pallone gonfiabile mentre muovevo il bacino cercando di mettermi in contatto profondo con la mia anima e gli arcangeli che sentivo davvero vicino a cui abbiamo chiesto di vegliare su di me e lei o lui?! Non abbiamo voluto sapere il sesso.. ci piace l’effetto sorpresa!

Avviso Alessandra che ho delle contrazioni intense ma indolori, lei mi dice di fare ciò che sentivo di voler fare in quel momento.. una passeggiata? riposare, ballare?
Fuori era tutto pronto, la piscina il gazebo ma.. quella sera arrivò la tempesta, pioggia e freddo; decidemmo di preparare un posticino più caldo dentro casa e allora giù di piumoni, coperte, tappettini messi uno sopra l’altro a formare un bel “ring” soffice; dove? sempre li, dove abbiamo pregato: di fianco al castello preferito della nostra gatta Petra.
Gaetano si mise a dormire li, io non ci riuscivo, troppa energia dentro di me; mi misi sul divano a pregare-meditare-respirare e ad annusare il diffusore di olii essenziali… gli stessi che usai per farmi un olio da splamare sulla schiena per agevolare l’arrivo delle contrazioni ( le provai proprio tutte eh!).
Ad un certo punto seduta sul divano non ci riuscivo più a stare, le contrazioni si facevano sempre più forti e vicine… mi metto a camminare. devo camminnare, avanti indietro, voglio avvisare Alessandra che mi dice: “finchè riesci a stare al telefono e parlarmi, è ancora presto“. “Azz. annamo bene.. ed io che facevo anche un po’ la splendida e dicevo tra me e me, belin, se sono così leggere queste contrazioni sarà una passeggiata!”. Continuo a camminare e ciondolare… poi mi fermo, mi appoggio un po’ al tavolo, muovo il bacino e dico a Gaetano di dormire pure, tanto c’è ancora tempo ma alle 2 o forse alle 3 del mattino non resisto più, vocalizzo, urlo, chiamo Alessandra, riesco a premere il tasto di chiamata ma al telefono non riesco a stare devo muovermi e pensare alle contrazioni, passo il telefono a Gae, che nel frattempo si era svegliato.
Mi dispiaceva però svegliara Alessandra nel cuore della notte.. accipicchia!!
Verso le 5 arrivano entrambe, mi visitano e mi dicono che rimangono li, di la nella mia camera da letto in disparte, ci lasciano soli, come è giusto che sia, ma sempre presenti. Io mi trasferisco in bagno, seduta stavo bene, tra una contrazione e l’altra potevo appoggiare la testa sulla cassetta del wc 😀 e io che mi immaginavo in una piscina o nei cuscinoni.. si si.. nel WC!!! Li stavo bene e durante la contrazione mi tenevo forte all’accappatoio che fortunatamente Gaetano aveva dimenticato appeso nello scaldaasciugamani elettrico; Lo tiravo a me con forza e ogni tanto sentivo uno “STRAP” ops.. va beh, al massimo si ricuce!!!
Ogni tanto Alessandra arrivava, mi visitava e mi diceva che andava tutto per il meglio, sanguinavo, un rosso vivo e mi spiegava che era un buon segno, mi stavo dilatando.
Gridavo, mi lamentavo e Alessandra mi chiedeva cosa c’è? ed, io, “sto male” benissimo, vuol dire che tutto procede bene aaaaaaaaaaaaaaaaaaah molto bene!!! Sembra assurdo ma, le sue parole mi hanno dato coraggio, mi hanno fatto capire che tutto quello che mi stava arrivando addosso non era altro che ciò doveva succedere, stavo vivendo intensamente quel magico momento, unico, forte. BENE!
Emanuela mi consiglia una doccia, visto l’intensità delle contrazioni e le ragazze vanno a fare colazione per lasciarci soli. Una doccia?! va beh dai, almeno visto che son li mi lavo anche i capelli un po’ come viene, mi ricordo di averci buttato dello shampoo e del balsamo a casaccio.. ho risciaquato?! forse!
Per tutto il travaglio mi sentivo dentro ad un’altra dimensione, in un vortice costante, eravamo solo io, il mio corpo nudo, lei/ lui e la mia pietra di Agata al collo che mi dava energia.

Un momento così forte non l’ho mai vissuto, neanche quando sono salita per la prima volta nelle montagne russe a testa giù, no no.
Ma perchè nessuno ci dice prima che è come fare una grande CACCA?!?! Ah si, perchè non è molto fine e romantico da dire 😛 va beh, ve lo dico io donne in ascolto, cercate di rilassarvi il più che potete e lasciate che succeda, andrà tutto per il verso giusto 😉
Al loro rientro, una sorpresa le stava aspettando, ero già arrivata a dilatazione completa ( avevo una grande voglia di spingere), pochissime ore ma Alessandra “barando” mi dice che ero ancora 8 cm, per non farmi agitare e mi consiglia di cambiare stanza e andare sul morbido, di scegliere una posizione che trovavo comoda, mi metto a carponi; appoggiata alla grande palla verde e davanti a me Gaetano che mi teneva forte le mani, non potevo credere che da li a poco la nostra vita sarebbe cambiata! Sapevo e sentivo che il cucciolo/a stava bene, l’importante era quello, ero serena e intimorita allo stesso momento, è possibile, lo giuro! 🙂
Ecco che arriva anche Teresa, la terza ostetrica, penso di averla a modo mio salutata, ma ero travolta dalla marea, riesco nonostatnte ciò a capire che inizia a scattare qualche foto, le foto del momento più bello della nostra vita. Felice!

Poche spinte ma con una carica energetica da spaccare i vetri delle finestre ( chissà i vicini cosa avranno pensato? a questo però pensi dopo, perchè mentre vivi il momento, non pensi proprio a nulla) da una parte non vedevo l’ora di vedere la creatura e di conoscerne il sesso, da una parte avevo paura.. paura dell’ignoto, del non sapere che fare…ci sta!
Lenticchia stava per “nascere con con la camicia” , la testa era già fuori ancora dentro al suo sacco e solo alla penultima spinta si rompe; la stessa sensazione della rottura di un palloncino pieno d’acqua. PUFF! Calore, fuoco... Brucia! Non riesco a controllarmi più, Il bimbo/a spinge, vuole nascere; mi giro verso Alessandra e le dico “non riesco a trattenermi, ma non voglio lacerarmi!Help!” Lei mi fa capire di assecondare il mio corpo e qualunque scelta avrei preso, sarebbe andato comunque tutto bene. Sapevo che avrei dovuto aspettare di più, ma troppa forza dentro di me, troppo veloce… voleva uscire e io volevo che uscisse in fretta e quindi mi sono detta, “Pace, se mi lacererò lo accetterò con consapevolezza.” E così decido che sarà l’ultima spinta, arriva un tornado che fa scivolare la nuova vita tra le mie gambe, Alessandra come una bravissima giocatrice di rugby la prende al volo (un razzo) e senza guardare il sesso per rispettare la mia scelta me lo passa sotto le mie gambe…ed eccolo!Un corpicino nudo, pieno vi vita. “Ma è una patata” esclamo subitio io! “E’ femmina, è Hera! (Se fosse stato maschio sarebbe satato Oscar). Per fortuna che subito dopo le ho detto “Ciao amore mio!” se no le creavo già un trauma appena nata 😀

E come per magia, le onde del mare svaniscono per fare spazio ad un enorme poesia piena d’amore, gli occhi si riempono di lacrime e il nostro sguardo rimarrà nei ricordi per sempre, come una foto; due occhi intensamenti neri e svegli mi fissano e quel corpicino magro e alto si aggrappano al mio petto e inizia a nutrirsi di me, di noi. Hera si è attaccata subito al seno come se già sapesse cosa fare ( infatti è proprio così, loro sanno nascere e vivere, siamo noi che ce lo dimetichiamo).
Sono RInata, insieme alla piccola Hera; si muore, per rinascere come MADRE, ecco tutto il senso di questo viaggio.
E’ stato tutto breve ma molto intenso, molto!
Ho anche ringraziato me stessa per non aver mai dubitato del parto in casa, se avessi scelto l’accompagnamento in ospedale o solo l’ospedale a dilatazione iniziata a casa, con cavolo che mi sarei spostata dal mio gabinetto preferito. Davvero, giuro, il mio corpo aveva scelto quel luogo come sicuro, come nido, come tana, come posto sacro e indisturbato. E così doveva essere; e poi come scritto più sopra, se avessi scelto l’ospedale questa magia non l’avrei mai potuta vivere, mi avrebbero indotto il parto e ciao ciao vibrazioni naturali!
Invece Hera è potuta nascere in armonia, dove io è papà abbiamo pregato e meditato con zia Monica la sera prima del grande giorno. Petra era accanto a noi per tutto il tempo, sul suo piccolo trono di stoffa grigio, beh, non l’avete notata nelle foto?
Un parto integrale, un parto naturale, il parto come natura ha stabilito.
Mancava ancora la seconda nascita della giornata, quella della placenta, un momento importante, la sorella di Hera; colei che l’ha nutrita per 9 mesi. Avevo paura di sentire dolore, non avevo più contrazioni ma dovevo farla uscire, così, 2 o 3 spinte decise e via… sguscia via anche la focaccina, indolore (che bello) la piccola ma bella placenta è ora tra noi! Il cordone nel frattempo continuava a trasmettere energie e sangue alla piccola, tutto ciò che le serviva mentre la tenevo stretta a me, senza lavarla ma non era sporca, aveva solo qualche macchiolina scura qua e la, Lotus Birth, si chiama così questa pratica naturale del lasciare che il cordone ombelicale si stacchi naturalmente dopo qualche giorno. Molte persone ci hanno detto: “Ma non è stato difficile gestire tutto?” No, anzi, è stato un modo per rallentare e per goderci questo momento che non tornerà mai più! Racconto nel dettaglio in questo ARTICOLO di cosa si tratta e di come è andata a noi.
La nascita di una nuova “H”era – una nuova famiglia è nata in casa!
Momenti emozionanti, unici che vale la pena vivere a 360°.
Donne, siate protagoniste di questo momento insieme al vostro bimbo e al papà, non delegate a nessuno questa fortuna che abbiamo di poter essere creatrici. Noi sappiamo come partorire; non serve nulla se non essere presenti, collegate al nostro IO più profondo, avere fiducia in quello che sta accadendo e in noi; ascoltatevi e lasciatevi andare, DEL TUTTO senza se e senza ma. Non ascoltate racconti negativi, non vi servono, avete solo bisogno di racconti positivi ed energie positive, dovete credere alla legge dell’attrazione, tutto andrà come volete voi e il miracolo della vita, sarà perfetto!
Scegliete il luogo che vi rende più tranquille, dove vi sentite a vostro agio, sceglietelo VOI con il cuore non perchè SI FA COSI’e siatene convinte; avete scelto il luogo giusto se li vi sentite sicure, nella vostra tana, in un rifugio protetto, dove si sentite ascoltate, indisturbate e dove potete assecondare il vostro istinto.
Scegliete le persone o le non persone che volete accanto in quel momento, avrete scelto bene se con queste persone c’è feeling, vi sentite accolte e capite, state bene e con loro riuscite a stare nude e vocalizzare senza imbarazzo; chi starà li con voi NON DEVE DISTURBARE PER NESSUN MOTIVO ma solo essere presente in silenzio per darvi sicurezza, proteggervi.
Guardate come partoriscono gli animali, noi siamo animali, scegliete il luogo e le persone pensando anche a questo.
E poi, non è vero che il momento del parto si dimentica, PER FORTUNA rimane impresso nella mente e nella pelle come un tatuaggio. Io ricordo e non voglio scordare. Il dolore è vita, è cambiamento, è amore. Non abbiate paura del dolore ma lasciate che vi entri dentro e si trasformi in luce e forza. Il dolore, che chiamarlo tale è quasi dispreggiativo, vi guiderà. Non è il dolore di quando ci si rompe un piede è un altro tipo di dolore, chiamiamolo Estasi, l’uscire “fuori di sé”, oltre i confini di chi crediamo di essere e di come siamo abituati a pensarci. E’ li chiave di tutto. Ho avuto il piacere di guardare un CD con video di parti estatici che mi imprestò Nicole, che ringrazio ancora oggi. Guardateli, vi si aprirà un mondo e affronterete il momento del parto con un’altra mentalità.
Di fatto, durante la nascita, il bambino stimola le stesse terminazioni nervose sollecitate durante il rapporto sessuale e, inoltre, avviene la liberazione di una complessa catena di ormoni, che hanno la funzione di promuovere l’attaccamento verso il bambino, e che hanno quindi connotazioni piacevoli (l’ossitocina, in primis, sostanza che normalmente si libera, appunto, dopo l’orgasmo).
Ho voluto provare e durante il travaglio, ripensando ai quei video ci sono riuscita, solo per 3 contrazioni eh, ma va bene così, al prossimo travaglio sarà tutto diverso. Sarò ancora più consapevole. Ho cercato di non sbattere contro le onde ma di cavalcarle. Sapete perchè è così difficile averlo interamente estatico? Perchè sia ha paura di lasciarsi completamente andare, non è nei nostri schemi mentali, nella nostra cultura. Al prossimo parto lascerò scorrere completamente e non cercherò di irrigidirmi all’arrivo di quelle onde ma danzerò insieme a loro.
Ed eccoci qui, in questa foto fatta da Eleonora 10 mesi dopo la nascita… ora però dopo questo racconto mi viene voglia di farne altri 10 di figli… accipicchia, ho iniziato tardi!!! 😀
Un enorme grazie a Ada la mamma che porta avanti con me il progeto dell’Asilo nel Bosco a Genova e a Eleonora (amica di parto in casa) che hanno accettato, di leggere l’anteprima di questo racconto rivivendo il loro.
Un’altro ringraziamento va alla mia Mamma, che senza il suo/mio parto tutto questo non sarebbe successo. Grazie per avermi dato alla luce …
Grazie a Gaetano che mi ha sempre appoggiato in tutte le mie scelte, compresa questa!
Grazie a Barbara e Linda che mi sono venute a trovare la sera stessa insieme ad una pizza ^_^
Un abbraccio a tutti e …al prossimo parto!

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Ciao! Bellissimo racconto. Anche io ho partorito a casa.È andata proprio così anche per me. Grande lucidità in ogni momento, al secondo ero più furbina e non mi sono stesa mai sul letto durante il travaglio (la cosa più assurda che si possa fare. I “feti” -che parola schifosa- entrano in sofferenza in ospedale perché fanno distendere le mamme mentre fanno i tracciati). Non ho fatto il lotus ma solo taglio ritardato cordone. Consiglio ovviamente a tutte di fare almeno questo (cioè tagliare cordone non prima di un’ora da espulsione/parto placenta), se non possono fare lotus. Baci, siete bellissime!
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Emiliano é nato in casa a Genova nel 2011, sono andata fuori città a cercare l’ostetrica giusta per me che dovevo fare i conti con un primo parto difficile. Rimpiango solo di non aver ascoltato il mio istinto già nella prima gravidanza
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Che dire ,,,molto emozionante…io questa esperienza l’ho vissuta per ben 3 volte ….
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Conoscevo a grandi linee la tua storia.
Davvero belle e intensa leggerla.
Emanuela
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Credo che sia un diritto il parto in casa. L’articolo è molto stimolante
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anche a noi è nata una bambina in casa il 30 luglio notte è la quarta in sei anni troppo bello fuori da ogni ospedale!
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